L’associazione “Amici del Castagno” è stata fondata il 26 giugno 2002 ed ha sede presso la Parrocchia della Sacra Famiglia in Firenze.
Le motivazioni della sua costituzione vengono da lontano. Sin dai tempi dell’acquisizione della casa del Castagno da parte dell’Ispettoria Salesiana all’inizio degli anni Sessanta, prima con la parrocchia di Borgo San Lorenzo, quindi con quella di Firenze, la residenza ha visto passare migliaia di ragazzi impegnati nelle diverse attività, ma soprattutto capaci di vivere nella natura il carisma di don Bosco. Alla fine degli anni ’80, lo sviluppo della normativa relativa all’accoglienza di comunità e alla sicurezza degli ambienti ha reso necessaria una profonda ristrutturazione della casa, che ha portato alla sua chiusura nel 1992, per la messa a norma e l’apertura del cantiere. Nello stesso anno, viste le difficoltà, un comitato spontaneo di laici che aveva iniziato la sua attività a favore della rinascita del Castagno fin dal 1990, dovette sospendere la sua attività, fintanto che i lavori non avessero portato la struttura al rispetto della normativa vigente.
Dopo varie vicissitudini tecniche e problemi economici, nel marzo 2002 dall’Ispettoria è giunta a Firenze l’ipotesi della vendita dell’immobile con i terreni circostanti, viste le problematiche finanziarie e l’inefficienza dei progetti fino allora eseguiti. Tale ipotesi, ufficialmente non paventata fino ad allora, ha improvvisamente determinato notevoli preoccupazioni nell’oratorio e nella parrocchia della Sacra Famiglia, suscitando un movimento spontaneo di laici che hanno conosciuto il Castagno da più giovani e che, apprezzandone il valore non solo economico, hanno volontariamente offerto le proprie competenze ed il proprio entusiasmo per riportare la casa ai precedenti splendori.
Preso contatto con la realtà tecnica ed economica della questione e valutate inizialmente le possibilità future del Castagno, il 26 giugno 2002 in Firenze, i volontari hanno voluto costituirsi in associazione, denominata “Amici del Castagno”.
L’associazione ha iniziato a svolgere la propria attività:
• Progettando e concretizzando un piano tecnico-economico di recupero degli ambienti interni ed esterni della Casa
• Ottenendo contributi, fondi e donazioni da persone fisiche, associazioni ed Enti
• Valorizzando le potenzialità produttive future della Casa
• Gestendo le modalità di accoglienza e di promozione
• Sviluppando il volontariato
L’11 giugno 2005 ha inaugurato Casa don Bosco.
Lo statuto rispecchia la natura salesiana.
Tutti i soci si impegnano per raggiungere le finalità dell’Associazione, secondo il carisma di don Bosco, in quanto da ragazzi hanno apprezzato il valore della salesianità attraverso vacanze, campi, gite alla Casa del Castagno, a cui devono molto. Al Castagno, tutti hanno avuto modo di costruire e rafforzare amicizie, saldare legami interpersonali di solidarietà in nome di Cristo e di don Bosco. Alcuni hanno lì seminato i presupposti per la loro unione matrimoniale e desiderano che i loro figli possano un giorno usufruire delle stesse incommensurabili opportunità.
La Storia Della Casa
La Casa sorge sulle rovine di una antichissima colonica di montanari, probabilmente risalente al 1500 almeno, le cui fondamenta sono ancora visibili in alcuni macigni rimasti poco oltre l’attuale edificio, accanto ai ciliegi del campo sportivo. Era stata edificata lungo un antico camminamento di montagna, ancora oggi visibile, che partiva dall’attuale strada del Borbotto, corrispondeva al campo sportivo, quindi proseguiva lungo il vialetto che porta all’edificio e verso la piscina, attraverso i castagneti, per ricollegarsi alla strada che tuttora riconduce al paese di Castagno. Una frana immane (cui la zona era soggetta molto spesso) ne determinò la distruzione nel XVI secolo. Gli abitanti la ricostruirono poco più in alto, dove si trovano attualmente le camere. Successivi rimaneggiamenti portarono il cascinale alla versione conosciuta dai Salesiani che l’acquistarono da un certo sig. Farano, nel 1962: una casa di montagna, assai semplice, povera, molto austera, dotata di un bellissimo forno, prezioso esempio di architettura montanara. Don Raddi e don Torracchi ne chiesero l’acquisto all’ispettore salesiano di allora, che dette il suo consenso. I fondi furono trovati totalmente nelle casse della Casa salesiana di Borgo San Lorenzo, dove i Padri salesiani tenevano sin dagli anni ’30 la parrocchia, l’oratorio e l’Istituto, con varie scuole professionali. Cominciò così una prima semplice ristrutturazione, con la costruzione di una baracca in legno, sul sito della casa primordiale, le cui fondamenta in cemento sono ancora visibili, e che culminò con la costruzione della piscina, accanto ai castagneti, lungo il percorso della vecchia mulattiera che fu pure ricostruita. Nel 1967 i Padri Salesiani lasciarono l’opera di Borgo San Lorenzo e la Casa fu passata alla gestione della comunità di Figline e definitivamente a quella di Firenze, che l’ha curata fino ai giorni nostri. Si operò la costruzione del refettorio e l’aggiunta al vecchio cascinale di un’altra camerata, dal lato del campo sportivo, comprendente servizi, un piccolo vano caldaia, un’infermeria, una piccola stanza per il sacerdote. Il campo fu liberato da tonnellate di macigni, a suon di cariche di dinamite. Questa versione della casa, i cui residui sono ancora visibili come grossi massi lungo il corridoio delle attuali camere, è rimasta tale fino agli inizi degli anni ’90, quando la normativa vigente rendeva impossibile l’accoglienza in sicurezza ai gruppi, per cui fu deciso di chiudere ed aprire il cantiere.
Varie vicissitudini tecniche e finanziarie caratterizzarono negli anni a venire la Casa. La prima ricostruzione completa fu quella del refettorio e della cucina, con la fornitura a carattere alberghiero della stessa. L’inaugurazione di questo primo lotto avvenne nel 1995, praticamente nella versione attuale. Successivamente la ristrutturazione del vecchio cascinale ne determinò il crollo in varie parti, compresa la perdita dell’antichissimo forno e della cappellina. Sebbene il volume dell’edificio ripercorra a grandi linee quello del vecchio, almeno nella parte proprio del cascinale, e sebbene la facciata esterna ne tramandi l’aspetto, sempre in senso generico, con uno stile tipo colonica di mezza montagna, la ristrutturazione interna ed esterna è stata massiccia. La camerata aggiunta da Firenze agli inizi degli anni ’70 fu completamente demolita e vi furono costruite sopra le attuali camere del lato del campo sportivo, compreso il salone ed i servizi comuni al piano terra.
Le traversie economiche e tecniche portarono alla costituzione dell’Associazione Amici del Castagno nel 2002, mentre il 14 ottobre 2003 l’Ispettore ligure toscano, don Alberto Lorenzelli, dette mandato informale di gestione alla stessa associazione e di passaggio di proprietà dall’Ispettoria alla parrocchia della Sacra Famiglia di Firenze, poi concretizzato con successivi interventi notarili e legali.
Il resto è storia dei giorni nostri.
La ristrutturazione fu completata e la Casa fu inaugurata, come la si può godere attualmente, l’11 giugno 2005. E’ tornata ad accogliere ogni anno migliaia di ragazzi in festa.